News Atalanta – Due infortuni per la Dea, da capire i tempi di recupero

L'Atalanta uscirà con le "ossa rotte" da questa sosta, come spesso accade i club si ritrovano privati di alcuni calciatori a causa di infortuni subiti con le proprie nazionali. La Dea nella fattispecie ha perso Robin Gosens, il tedesco ha subito una lesione capsulare al piede sinistro, a riportarlo è stato un comunicato della stessa Germania. Nel quale si dichiarava che sarebbero state fatte le dovute valutazioni per il suo impiego nelle prossime due gare contro Armenia ed Islanda.

Al momento i tempi di recupero dell'esterno bergamasco restano ignoti e per questo è in dubbio la sua presenza nella sfida di campionato dell'11 settembre, quando i nerazzurri affronteranno la Fiorentina. Il classe 1994 è uno degli elementi fondamentali della rosa di Gasperini. In fase di mercato sono però arrivati a Bergamo calciatori come Zappacosta e Giuseppe Pezzella, che possono sostituire adeguatamente il goleador della fascia orobica.

Emergenza in attacco

Il secondo infortunio arriva dall'under 21 azzurra, si tratta di Roberto Piccoli il quale si è fermato per una distorsione alla caviglia. Anche per lui bisognerà aspettare per capire quando potrà a tornare a disposizione di Mister Gasperini. Lo stesso tecnico dell'Atalanta ha spinto molto per tenere a Bergamo il classe 2001. La punta sembrava destinata a tornare allo Spezia, club dove ha militato nello scorso campionato. Al momento l'attaccante è stato decisivo nella prima gara di campionato, realizzando il gol decisivo contro il Torino allo scadere.

Nel reparto offensivo la Dea deve fare i conti con altre due assenze, infatti sia Duvan Zapata che Luis Muriel sono ai box per infortunio. Piccoli sembrava destinato a giocare titolare contro la Fiorentina e nella prima di Champions, ma ora le sue condizioni destano preoccupazione. Qualora non dovesse recuperare nessuna delle 3 punte, l'ipotesi potrebbe essere quella di vedere Ilicic in avanti con Malinovskiy ed uno tra Pessina, Miranchuk e Pasalic alle sue spalle.

di Stefano Cori