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Calciomercato Torino – Vagnati: “Brekalo lo voleva un top club italiano”

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Il direttore sportivo del Torino Davide Vagnati ha rilasciato un'intervista a La Stampa in cui parla anche del rinnovo di Belotti.

Redazione NC

Calciomercato Torino – Davide Vagnati ha rilasciato un'intervista al quotidiano La Stampa. Il direttore sportivo del club granata ha parlato nell'intervista di vari temi. Uno su tutti la telenovela riguardante il rinnovo del gallo Andrea Belotti. Ma non solo. Davide Vagnati, infatti, ha parlato anche degli ultimi tre colpi di mercato del club granata conclusi quasi sul gong. Sentiamo le parole del direttore sportivo granata.

Se il Torino è diventata una succursale della Spal

“Non è vero: dalla Spal è arrivato solo Etrit Berisha. Se vi riferite al Responsabile del Settore giovanile Ludergnani, vi garantisco che lo cercavano in tanti. Il rinnovo del gallo Andrea Belotti? “Non ha avuto un'infrazione al perone, ma un ematoma che lo ha tormentato Purtroppo non ci sono novità, aspettiamo che torni protagonista: la nostra offerta la conosce”. Queste le parole di Davide Vagnati in riferimento alla proposta di rinnovo del club granata nei confronti del gallo Andrea Belotti. Ricordiamo che la proposta del Torino per il suo bomber è all'incirca di 3 milioni e 600 mila euro all'anno. Offerta che per una squadra che lotta per salvarsi è alta. Questo sta a significare quanto il Torino voglia trattenere il gallo Andrea Belotti. La decisione spetterà però al giocatore neo campione d'Europa con la nazionale di Roberto Mancini.

Se l'arrabbiatura di Ivan Juric è servita per i colpi Zima, Brekalo e Praet

Il direttore sportivo del club granata Davide Vagnati ha parlato poi del mercato estrivo e ha detto: “Zima, Brekalo e Praet sono operazioni nate prima, molto prima. Trattative che non puoi mettere in piedi quando il mercato sta per chiudere Josip Brekalo era corteggiato da altri club, uno di questi ha tentato l'assalto in extremis: l'abbiamo messo su un volo privato”. Queste le parole del direttore sportivo granata Davide Vagnati al quotidiano La Stampa.