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News – Pellissier e l’amore per il Chievo Verona, ripartirà dalla terza categoria

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Sergio Pellissier non ci sta. Dopo che il Chievo Verona è fallito ha provato in tutti i modi a ripartire e ce l'ha fatta.

Redazione NC

News – Nei giorni scorsi Sergio Pellissier aveva espresso tutto il suo malumore per non essere riuscito ad iscrivere la squadra in Serie D. Tramite un post sul suo profilo Instagram, l'ex attaccante veronese aveva salutato il fallimento della società

Il post di Sergio Pellissier

“Oggi purtroppo è conclusa la storia di quella società che mi ha dato tantissimo. Oggi è uno dei giorni più tristi della mia vita. Ci ho provato con tutte le forze e speravo veramente di riuscire a ripartire con un’altra società e continuare questa storia fantastica, sarebbe stato meraviglioso. Ma purtroppo non ce l'ho fatta. Credevo ci fossero più persone pronte a dare tutto per salvaguardare un patrimonio di questa città e del calcio in generale ma non è stato così. Ho scoperto più di una persona che però è stata al mio fianco ed ha cercato di lottare fino all’ultimo per darmi la possibilità di raggiungere il mio sogno. A queste persone non posso dire che grazie. Solo mi dispiace aver avuto pochissimo tempo e un periodo veramente complicato per poter trovare sponsor. Addio amato Chievo e per me sarai sempre la squadra più importante della mia vita”.

Pellissier non si è dato per vinto

L'ex attaccante del Chievo Verona non si è dato però per vinto e in un'intervista a “L'Arena” ha detto:  "Ci ho lavorato per una settimana e mezzo. Ho cercato di portare con me qualche ex giocatore, ma in tanti giustamente volevano avere le spalle coperte prima di entrare nel progetto. A me non fregava niente, ci ho provato fino alla fine perchè quello era il mio obiettivo. Venerdì scorso mi hanno dato buca gli ultimi possibili sponsor e sabato mattina avrei dovuto iscrivermi alla manifestazione d’interesse del comune. A quel punto ho capito che non ce l’avrei fatta e mi sono rassegnato”.

Pellissier poi continua dicendo

“Non ero assolutamente obbligato a metterci la faccia e a provarci. Ci tenevo, ci credevo e mi sarebbe piaciuto riuscirci. Una volta mancata l'impresa della D, ho avuto anche il pensiero di dire “basta” e smettere. Poi invece, dato che avevo già la società avviata, mi sembrava giusto andare avanti e scoprire come andava a finire. L’obiettivo adesso è creare un settore giovanile e una struttura solida. Una società forte, che con l’aiuto di qualcuno possa fare di più l’anno prossimo”.