serie a

Serie A – Andreazzoli rivela: “Non mi aspettavo l’esonero”

Andreazzoli
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Aurelio Andreazzoli ha parlato della sua stagione all'Empoli terminata con l'esonero

Redazione NC

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Aurelio Andreazzoli ha parlato della sua stagione all'Empoli: «Dopo l’esonero dell’Empoli ho ricevuto tanti messaggi che mi hanno reso felice. Soprattutto quelli dei giocatori, che non dimenticano il rapporto che abbiamo costruito. Se consideriamo la salvezza conquistata in anticipo e la crescita del valore tecnico ed economico dei giocatori questa è stata la mia miglior stagione. Potevamo fare di più, forse, ma c’erano i presupposti per fare molto di meno. L'esonero è stata una sorpresa. Però a me interessava soprattutto finire il lavoro interrotto anni fa, dopo l’ingiusta retrocessione del 2019. Era un debito che avevo nei confronti di me stesso e dell’ambiente».

E ora? «Spero di poter costruire una squadra non in maniera estemporanea, ma portando avanti il lavoro. Di curare i dettagli, che fanno la differenza. Mi piace la Serie A, è lì che voglio allenare». Curare i dettagli, lavorare insieme per crescere i giovani: in Italia c'è troppa fretta? «Il talento nasce con l’individuo, bisogna avere una strategia per farlo rendere al meglio. Non si dà la possibilità ai ragazzi di sbagliare, di esprimersi. Bisogna avere voglia e pazienza di rischiare sui giovani».

E a proposito di giovani, Andreazzoli ne ha fatti esplodere molti: «Quando un ragazzo ha talento, non devi metterci troppa roba: devi accompagnarlo, non usarlo. Devi seguirlo, spiegargli le cose, lasciarlo giocare, ogni tanto tenerlo fuori. Asllani pensa solo al calcio, corre più di tutti, capisce al volo, se sbaglia è il primo a riconoscere l’errore. A Empoli volevano mettergli un premio sui minuti giocati: lui l’ha voluto sulle presenze da titolare, anche se rischiava di non prenderlo. Anche Viti è molto bravo. Su Pinamonti ho inciso perché sono andato oltre il giocatore, che ha buone qualità ma deve ancora tirarle fuori tutte: ho scelto la persona, che avevo conosciuto a Genova. Gli serve un supporto per rendere al meglio e a Empoli l’ha avuto».