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Serie A – Spalletti: “Senza Raspadori e Simeone sarebbe stata dura”

Luciano Spalletti
Domani il Napoli affronterà il Bologna al Maradona nella decima giornata di Serie A, per confermarsi in testa alla classifica in solitaria

Redazione NC

Dopo la quarta vittoria di fila in Europa, il Napoli torna a pensare alla Serie A. Domani infatti ci sarà la sfida casalinga contro il Bologna. Luciano Spalletti in conferenza stampa ha parlato del pubblico che assisterà al match: "Avere di nuovo lo stadio pieno era quello che si sognava dall'inizio dell'anno, il Maradona in festa. Mi fa piacere perché il mio lavoro è dare gioia a chi ama il Napoli e lo sto realizzando, ma finisce dopo la partita. Le aspettative crescono, devi fare sempre quella roba lì. Da una parte ti rende felice, ma poi sai che la volta dopo devi aggiungere ancora qualcosa".

Il momento "Continuano a dire che io farò casino, ma è un brodino riscaldato. Per il futuro dirò sempre che si valuta un anno alla volta. Si può giocare meglio di così. Qualcosa abbiamo sbagliato anche nell'ultima gara. Poi se si pensa che possiamo fare ancora meglio siamo travolti dalla felicità. A oggi abbiamo ottenuto grandi risultati, ma se si guarda bene soprattutto in campionato sono tutte lì a pochi punti. È la classifica che ci tiene con i piedi per terra e il fatto che c'è sempre qualcosa da migliorare. Poi non sappiamo dove si può arrivare: il nostro obiettivo è vincere le partite e questo ci dà autostima e tranquillità per le prossime".

Lo status della squadra: "Noi facciamo il calcolo su noi stessi. Ci chiediamo quanto siamo forti noi, non gli avversari, quello è stimolante. Si vede se gli altri saranno all'altezza o superiori, ma valutiamo ciò che abbiamo noi. La mia squadra si sente viva portando la palla". Una delle qualità più importanti della squadra con "la voglia di contagiarsi della forza dei compagni. Sarebbe bello sentirsi dentro quell'atteggiamento da non poterne fare a meno, è quello che dà davvero forza al gruppo. Tutti vogliono dare di più per contagiare l'altro compagno".

L'attacco: "È facile, si gioca in 11 e le rose vengono fatte di 25 calciatori. È importante in alcune posizioni avere queste risorse. Se non avessimo avuto Raspadori e Simeone sarebbe stata dura vincere tutte queste partite. Ora man mano si valuterà e si terrà conto della forza dei calciatori e dell'atteggiamento corretto. Ogni gara è un viaggio verso l'ignoto, la bravura è renderlo prevedibile. Voi siete in difficoltà nell'indovinare la formazione, ma loro sono una risorsa per me".