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Italia – Mancini: ”Nations League? Serve scaramanzia. Gli inglesi…”

Mancini

Roberto Mancini ha parlato ai microfoni di TGPoste della magica estate vissuta dall’Italia, ma non solo. Ecco le sue dichiarazioni

Redazione NC

Se dopo 53 anni l'Italia è riuscita a vincere un Euroepo, grande parte del merito va a Roberto Mancini. Il ct azzurro ha parlato ai microfoni di TGPoste della magica estate vissuta, ma non solo. Ecco le sue dichiarazioni.

Parla Mancini

Il tecnico azzurro ha parlato così. ''La cosa più bella è stata quella di aver reso felici tutti, indistintamente, dai più piccoli ai più grandi. Credo che nello sport difficilmente gli italiani falliscono e quando c’è passione, quando ci sono momenti difficili, credo che noi riusciamo a dare il meglio Bisogna conoscere quello che si fa e poi bisogna avere fiducia con tutti, con le persone con le quali si lavora. Dare fiducia e far sentire che si crede in loro, è molto importante per far rendere i giocatori al massimo. Nations League? Un po’ di scaramanzia ci vuole sempre, non possiamo fare come gli inglesi che si erano già tatuati le coppe. È un torneo importante e giocando in Italia speriamo di poterlo vincere. Poi a novembre ci saranno le ultime due partite di qualificazione a Qatar 2022. Dopo queste ultime partite potremo dire qualcosa''.

Serie A

Mancini ha detto la sua anche sul campionato di Serie A. ''Penso che sia normale che ci sia un equilibrio in questo inizio di campionato perché molti calciatori hanno giocato gli Europei e la Coppa America, quindi sono arrivati non in grande condizione e le squadre hanno bisogno di assestarsi. Penso che possa essere un campionato molto equilibrato fino alla fine con più squadre. Sorprese? Il Napoli, ma anche l’Atalanta, potrebbe essere la squadra rivelazione di una Serie A molto equilibrata in questa fase di avvio''. Città preferite? Sono stato bene in tutte le città dove ho giocato ed allenato. A Genova sono stato 15 anni e quindi forse sono un po’ più legato. A Bologna ho tanti amici e la amo ma non c’è una città dove non sono stato bene''.