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Calciomercato Verona | “Fossi in lui non andrei a fare la riserva!”

Redazione NC

Il calciomercato estivo non è ancora iniziato, ma i tifosi del Verona tremano all’idea di dover dire addio a molti pupilli della propria squadra. Tra i giocatori dati per partenti c’è anche Giovanni Simeone, il quale non sa ancora se verrà riscattato dall’Hellas. L’ipotesi più plausibile è che il club di Setti decida di riscattarlo dal Cagliari, per poi rivenderlo a un altro club. L’argentino ha molte richieste in Italia e in Europa e potrebbe decidere di tentare il salto di qualità dopo l’ottima stagione. Proprio di lui ha parlato Nico Penzo ai microfoni de L’Arena. Ecco le dichiarazioni dell’ex attaccante gialloblù:

Sul Cholito: “Simeone ha superato i miei quindici gol in Serie A, ma lui ha giocato di più (ride)! Scherzi a parte, fa piacere ricordare la prima Serie A da protagonisti con qualificazione alla Coppa UEFA. Quella del Cholito comunque è stata una stagione memorabile, si è rivelato spietato nei sedici metri, ma è anche bravo a girarsi e a tirare da fuori, come ha dimostrato con quello splendido gol contro la Juventus. Anche lui accostato alla Juve come me? Sono felice per lui, ma tra di noi non ci sono molte similitudini, rispetto ai miei tempi è cambiato tutto. E poi so che lo vogliono anche in Inghilterra e in Spagna. Io comunque, fossi in Simeone, non andrei a fare la riserva di Vlahovic o Chiesa: certo, oggi ci sono tante partite e si gioca di più, ma preferirei esprimermi da titolare”.

Sul nuovo ciclo: “Al Verona sta cominciando una sorta di nuovo “anno zero”: al comando resta solo Setti. Se ne sono andati personaggi di grande spessore e carattere come Juric, D’Amico e Tudor, tre professionisti che hanno fatto fare il salto di qualità al club. È normale che vi possano essere stati dei contrasti, ma il presidente non cambia la propria linea e gli va dato atto che finora è stato molto bravo”.

Sulla squadra: “Al Verona serve che resti uno “zoccolo duro” di giocatori che consenta a chi arriva di ambientarsi, serve continuità. Se potessi scegliere non farei mai partire Barak: è un fenomeno, segna, fa gioco e ha fisico. Anche Tameze è molto bravo, ma un incontrista sul mercato si può sempre trovare. L’anno di Cancellieri? Me lo auguro, è un giocatore che mi piace molto. L’importante è che abbia continuità e la possibilità di esprimersi. La via intrapresa è quella dei giovani, ma serve anche un nucleo esperto, altrimenti la Serie A diventa rischiosa”.

Sull’allenatore: “Cioffi fa parte di un gruppo di giovani tecnici che stanno facendo bene e ha la fame necessaria per accettare anche alcune partenze. Oltre a lui mi piacciono anche Dionisi e Zanetti”.

Differenze col passato: “Rispetto al calcio dei miei tempi è cambiata: il denaro. Ne circola troppo. Poi non mi piace la mancanza di rispetto che allenatori, giocatori o dirigenti hanno verso i contratti: oggi li firmano ma non hanno valore, ai nostri tempi bastava una stretta di mano”.