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Serie A – Vlahovic: “Gestire la pressione non è facile, Di Maria un top”

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic, attaccante della Juventus, ha analizzato il calciomercato dei bianconeri, parlando di Di Maria.

Redazione NC

Dusan Vlahovic, attaccante della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport, parlando di tanti temi. Ecco le sue parole: "Gestire la pressione non è facile, improvvisamente ti trovi tanta gente intorno che vuole essere tuo amico, però la mia famiglia è unita e mi ha insegnato valori veri. Solo se tieni i piedi per terra e la testa sulle spalle puoi continuare a fare bene. Tanta gente si è persa, per questo io penso solo al campo. Avrò tempo di godermi tutto il resto a fine carriera. Djokovic? No, io non mi considero come lui, Djokovic è un punto di riferimento per tutti noi. Non lo conosco direttamente ma ci siamo sentiti, mi ha fatto i complimenti quando sono arrivato alla Juve. È un modello da seguire, ha una forza mentale pazzesca. Prima anche io giocavo a tennis, sarebbe bello se venisse a trovarci a Torino per qualche scambio".

Sulla Juventus: "Da piccolo in Serbia si seguiva tanto il calcio italiano, negli anni d’oro della Serie A. Si parlava della Juve, perché vinceva sempre e nello sport ci si ricorda solo di chi vince. Questa cosa mi è rimasta dentro. Ero un bambino quando rimasi impressionato dalla Juve di Ibrahimovic, Trezeguet e Cannavaro. Sono cresciuto con l’obiettivo di diventare un vincente e farò di tutto per entrare nella storia della Juve. Sarebbe un grande onore visti i giocatori che ci sono riusciti qui. Per questo ho iniziato a giocare: voglio spingermi oltre i miei limiti".

Su Di Maria: "Angel gioca da tanto tempo ad altissimo livello, è uno degli esterni più forti degli ultimi 20 anni e ha fatto benissimo dovunque è andato. Fino a poco tempo fa questi campioni li vedevo in tv, giocare con loro era il mio obiettivo quando ero bambino. Con Di Maria ci dobbiamo conoscere e capire un po’, ma sono sicuro che per lui non sarà difficile. Ha giocato con grandissimi attaccanti, sono io che devo chiedergli come mi devo muovere per farmi trovare".