Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il nuovo allenatore dell'UdineseSottil ha parlato di cosa si aspetta dalla sua esperienza in Serie A con i bianconeri: "Sono molto emozionato, era il mio sogno allenare l'Udinese, ci ho passato 4 anni come giocatore, ritrovo il direttor Marino, la famiglia Pozzo e tanti amici. Sono in una società in cui c'è tutto, entro in uno stadio bellissimo e percepisco la fiducia e l'entusiasmo dei tifosi. La grinta da quando giocavo in difesa mi è rimasta, poi sono sicuro che la società farà ciò che si deve fare sul mercato. Sono emozionato, ma non ho paura io e non dovrà averne la squadra. Giochiamo per vincere, magari perderemo, ma giocheremo aggressivi, nella metà campo avversaria, con mentalità offensiva. Io resterò me stesso, grintoso anche in panchina e senza aver paura di nessuno".
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Serie A – Udinese, Sottil: “Emozionato di essere qui. Mi ispiro a Klopp”
Sulla squadra ha aggiunto: "Di solito preferisco usare la difesa a 4, ma so che è difficile per l'Udinese scostarsi dalla difesa a 3, conosco la filosofia del club e non mi fossilizzo su un modulo, ma non sarà una partenza facile per noi. Mi ispiro a Klopp, mi piace molto il suo modo di giocare, ma apprezzo anche Spalletti, trovo che sia geniale".
Sui singoli, da Beto fino a Pereyra e Nuutinck: "Beto è un giocatore importantissimo per noi, non vedo l'ora di averlo a disposizione. Lo scorso anno il capitano è stato Pereyra, così sarà anche per me, anche se Nuytinck è un leader". Chiosa finale sull'Ascoli: "Siamo cresciuti insieme, non eravamo titubanti, ma avevamo la convinzione di essere competitivi. Saric? Buon giocatore, se sistema due cosine a livello mentale può fare davvero il grande salto. Allenare mio figlio? Riccardo è molto bravo, sta facendo bene a Firenze, mi piacerebbe poterlo allenare ma so che sarebbe un problema per la gestione dello spogliatoio".
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