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Serie A – Rivera: “Il Milan può vincere ancora lo scudetto”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, la leggenda del Milan Gianni Rivera ha parlato delle sue aspettative in vista della prossima Serie A

Redazione NC

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, la leggenda del Milan Gianni Rivera ha parlato delle sue aspettative in vista del prossimo campionato rossonero: «Il Milan può rivincere, certo. A maggio ha festeggiato con merito, con i riconoscimenti da dividere tra società, allenatore, calciatori. In estate, poi, non mi sembra certo che la squadra si sia sfasciata... Ogni vittoria ha un significato. Quanto al Milan, questa seconda stella sarebbe potuta arrivare prima ma qualcosa evidentemente è andato storto. Chi vincerà? Il bello del calcio è che, prima di giocare, non si sa niente, anche se tutti fanno previsioni. È come dire se domani pioverà, quando fuori c’è il sole...».

In casa Juve molto dipenderà da Massimiliano Allegri: «Guardi, per me gli allenatori sono tutti uguali - ha ammesso Rivera. Rocco e Liedholm erano il massimo perché, pur essendo differenti, ragionavano allo stesso modo, senza protagonismi. Mourinho? Non va in campo, è questo che voglio dire. E per dare un giudizio su un allenatore, dovrei conoscerlo. A me, comunque, sembra un tecnico che a volte vince e a volte perde. Ancelotti è l'unico che vince sempre. Ovunque vada. È notevole».

Chiosa finale sul "numero 10", un ruolo che nel calcio moderno sta lentamente scomparendo: «Oggi non guardo molto calcio ma mi sono reso conto che i numeri 10 non esistono più. L’ho capito quando ho visto un portiere col mio numero... Non voglio parlare di singoli ma sì, ci sono ancora. Ogni epoca trasmette emozioni, altrimenti gli stadi sarebbero vuoti. Oggi comunque si gioca quasi sempre tutti schiacciati in una metà campo. Per fortuna nel secondo tempo i calciatori si stancano un po’, così si vede un po’ di tecnica. Ah, un’altra cosa: non capisco il modo di battere il calcio d’inizio. Tutti giocano il pallone all’indietro. Se noi in Messico avessimo fatto così, non avrei segnato il 4-3 alla Germania. Il livello dei miei tempi non c’è più. Mi sembra si veda sempre meno un Pelé, un Maradona. Magari anche un Rivera...».