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Serie A – Capello: “Kalulu una rivelazione, Leao come Roberto Bolle”

Capello

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello ha parlato della Serie A vinta dal Milan: "Impresa incredibile"

Redazione NC

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello ha parlato della Serie A vinta dal Milan: «Non avevo mai visto niente di simile a quanto accaduto in questi giorni. Le migliaia di persone in strada, piazza Duomo gremita, una festa straordinaria. L’attesa è stata finalmente ripagata: è stato un tributo giusto e meritato per quanto fatto durante tutta la stagione. Ora la Champions? Quella è una cima molto più ardua da raggiungere, la scalata si fa decisamente più difficile. La concorrenza è ricca e agguerrita, riesce ad arrivare per prima sui grandi giocatori che fanno la differenza. Questo Milan ha una visione strategica diversa, guarda al futuro più che al presente. Per competere in Europa occorre invece guardare all’oggi, prendere giocatori pronti subito».

Sui giocatori ha aggiunto: «Kalulu è una rivelazione, è concentrato, attento, perfettamente calato in un ruolo che all’inizio non era il suo. Ha fatto un salto di qualità incredibile. Theo Hernandez e Leao sono autori di giocate di altissimo livello, valgono il prezzo del biglietto. La facilità di corsa e la delicatezza nel tocco di palla di Leao sono uniche, nessuno aveva una combinazione simile tra i grandi campioni che ho allenato. Sembra danzare, è il Roberto Bolle del calcio. Fa cose difficili apparentemente con semplicità, senza sforzo. Mentre lui va via, gli avversari sembrano immobili. E poi, ovviamente, Tonali: la massima espressione della maturità raggiunta dalla squadra. Lo avevo apprezzato al Brescia, mi congratulai con Maldini quando lo presero: si era perso e si è ritrovato, così ha dimostrato qualità e caparbietà».

Chiosa finale su Ibrahimovic: «Nessuno ha la sua stessa convinzione. Di migliorarsi, come al tempo in cui lo conobbi io, e di vincere. Una voglia che lo contraddistingue ancora oggi, resta un leader tecnico e carismatico. Ibra è ritornato in un Milan in difficoltà e lo ha riportato al vertice, trasmettendo la sua mentalità. Sul futuro dipende solo da lui, dalle sue condizioni fisiche: su questo nessuno può dargli consigli».