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serie a
Maurizio Sarri, allenatore della Lazio.
La non ce la fa nemmeno stavolta e lascia lo Juventus Stadium con un secco 3-0. Complici le assenze di Lazzari, Zaccagni e Immobile, la squadra di Sarri riconferma la brutta tradizione a Torino. Rispetto alla classifica dello scorso anno la Lazio può sicuramente ritenersi soddisfatta. Questa sconfitta arriva in un momento di massima stanchezza fisica.
Il cinismo della squadra di Allegri sbaraglia i biancocelesti nell'ultima in casa prima della sosta Mondiali. La Lazio non riesce ad arginare le due ripartenze che hanno portato ai gol di Kean e va in confusione. Era dal 31 agosto che la Lazio non subiva un gol in trasferta. Possesso palla sterile nel primo tempo con qualche incursione di Pedro che cerca di destreggiarsi tra i difensori della Juventus. Ma tutto si conclude con un nulla di fatto. Già dal primo gol la Lazio inizia a sgretolarsi e a perdere sicurezza. Nella ripresa il secondo gol arriva da un altro errore di distrazione da parte della Lazio che la Juve riesce a sfruttare a suo favore. Una squadra stanca e con poca lucidità nel complesso. Gli impegni ravvicinati delle ultime settimane sono il risultato della sconfitta di Torino e l'ingresso di Luis Alberto è solo un vano tentativo di risollevare le sorti di una partita che sembrava già compromessa.
Una Lazio spenta e in affanno sopraffatta da una Juve compatta e più sicura. La squadra di Sarri paga le assenze di Lazzari, Zaccagni e Immobile (12 gol e 9 assist in due durante questa stagione) e i numerosi errori dei suoi "pilastri": a centrocampo si sono fatte sentire le prestazioni non sufficienti di Cataldi (visibilmente stanco) e Milinkovic (probabilmente già con la testa in Qatar). Il 4 gennaio si ripartirà dalla trasferta di Lecce quando finalmente la Lazio potrà riabbracciare i 3 grandi assenti di ieri sera (e chissà se Luis Alberto vestirà ancora la maglia biancoceleste).
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