Mettere da parte i grandi campioni per far ripartire il progetto Juventus. Ricominciare a credere nei giovani: questa è la parola d'ordine. Si perché i talenti classe 2000 stanno iniziando a produrre effetti per nulla banali.
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Serie A | Juventus: ripartire dai giovani per guardare avanti
2000 giri
—Forse è finita l'era dei super campioni stellari più ricercati delle star di Hollywood, della ricerca di fama e visibilità a tutti i costi ed è bene che la Juventus si accorga del potenziale che ha in casa. Ai microfoni di Sky Sport d'altronde è lo stesso ex centrocampista bianconero Pavel Nedved a riconoscere l'enorme lavoro fatto sui giovani in questi anni. Il progetto Juventus NextGen sta portando i frutti sperati. E si vede. L'idea di chiamare in prima squadra in pianta stabile giocatori come Miretti, Fagioli e Soulè ad esempio ha dato credito al lavoro che è stato fatto e che si sta facendo sui giovani. Certo, ci vuole pazienza e tempo, dedizione e tenacia. Si deve superare la mentalità del tutto e subito.
Scrollarsi di dosso il ricordo di decenni di campioni che hanno vestito la maglia bianconera non è facile. Ma non si tratta nemmeno di dimenticare il passato bensì di cambiare rotta: bisogna cambiare il modo di vedere le cose e capire l'importanza di investire sul talento. Dopo un inizio di stagione incerto, la Juventus sembra man mano iniziare a credere più in sé stessa e a specchiarsi di meno. Più spensierata e disinvolta si è lasciata trainare dalle prodezze dei più giovani, affamati di calcio e con tanta voglia di dimostrare. Un calcio più genuino e semplice. Accettare questo significherebbe cambiare i paradigmi della Juventus da sempre attaccata al colpo di mercato da prima pagina. Non contano solo i nomi, conta la voglia, la fame di calcio e la passione con la P maiuscola. Quella no, non ha prezzo.
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