serie a

Serie A – D’Agostino: “Lobotka è il miglior regista in Italia”

lobotka
Gaetano D'Agostino, ex calciatore, ha analizzato la rosa del Napoli, parlando di Lobotka e di Kvaratskhelia.

Redazione NC

Gaetano D'Agostino, ex calciatore, ha rilasciato delle dichiarazioni a Radio Punto Nuovo. Ecco le sue parole sul Napoli: "Cosa dobbiamo aspettarci da Fiorentina-Napoli? Sarà una gara molto aggressiva. Italiano cercherà di non far giocare il Napoli, perché se agli azzurri lasci il tempo di pensare ti fanno male. Il mister della Viola ha un marchio di fabbrica: voler dominare la gara. Spalletti è stato bravo ad insegnare i suoi principi ai nuovi arrivati. Gli azzurri sono, in questo momento, la squadra più consapevole dei propri mezzi e delle proprie idee, insieme alla Roma, anche se quest'ultima non ha raccolto il massimo".

Su Kvaratskhelia: "È stato sicuramente il miglior colpo di mercato. Io giudico un calciatore dopo almeno venti partite, ma lui, se dimostrerà continuità, sarà un campione. A ventuno anni ci troviamo di fronte ad un potenziale campione, perché ha dimostrato già grandissimi numeri. Nove milioni di cartellino, se continua così De Laurentiis deve buttare il telefono dalle tantissime chiamate che gli arriveranno. Non aspettiamoci, ovviamente, che continuerà a segnare con questa frequenza, ma credo che abbia le potenzialità per farne almeno venti. Ha fatto uno stop su un cambio di gioco di Lobotka, contro il Monza, che mi è sembrato Zidane. Poi, nel contesto azzurro lui sarà sempre chiamato in causa perché idoneo all'idea tattica di Spalletti".

Su Lobotka: "Per me Lobotka è il miglior regista del campionato italiano. Mi ricorda Pizarro, è un giocatore fortissimo. Finalmente si capisce che nel calcio ci sono i Milinkovic-Savic forti e alti 1.90, ma anche i Lobotka alti 1.60 e forti ugualmente. Il calcio sta andando solo sull’agonismo e sulla fisicità, Lobotka è l’esempio lampante che se sai giocare puoi essere anche alto un solo metro. Sto girando i settori giovanili: fanno giocare solo ‘stangoni’ di due metri, mentre scartano i più piccoli seppur talentuosi. Grazie a Dio ci sono i calciatori come Lobotka che dimostrano il contrario".