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Serie A, Calabria: “La semifinale Champions è un punto di partenza”

Davide Calabria
In occasione della semifinale di Champions ha parlato Calabria: il terzino indicherebbe il traguardo europeo come punto di inizio per il Milan
Redazione NC

Dopo 9 anni al Milan, Davide Calabria si appresta a vivere la sua prima semifinale di Champions League da protagonista. Il terzino e capitano del Milan, intervistato dal quotidiano spagnolo AS, avrebbe esternato tutto il suo orgoglio per il percorso personale e della squadra. Quello del team rossonero, secondo Calabria, sarebbe un punto di partenza più che un traguardo: "È la competizione più importante.Però dobbiamo considerarla come un punto di partenza e consolidarci, disputando questa competizione ogni anno. Ogni derby porta una pressione enorme e giocarlo in Europa è un'occasione unica. È qualcosa che andrà oltre il calcio, ma quello che amo è che c'è rivalità e, allo stesso tempo, enorme rispetto tra le due entità. Non vedo l'ora di viverlo".

Il progetto del Milan

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Nell'intervista, Calabria si è soffermato su quello che è il progetto del Milan: "Abbiamo vissuto delle difficoltà, ma gli alti e bassi mi hanno fatto crescere, in un'entità come il Milan le responsabilità pesano di più. Adesso la società è sana, sono arrivati ​​giocatori importanti e, con loro, i risultati. Continueremo a crescere". Inoltre, il capitano rossonero avrebbe parlato del ruolo di Paolo Maldini all'interno dell'ambiente: "Quando ero piccolo giocavo con suo figlio. Non avevo nemmeno il coraggio di avvicinarmi a Paolo. Adesso abbiamo un rapporto molto sincero: sai che se hai bisogno di qualcosa lui c'è".

La fascia da capitano a Calabria

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Tra i vari argomenti, il terzino del Milan avrebbe espresso la sua soddisfazione per la scelta della società di affidargli la fascia da capitano della squadra. In particolare, Calabria ha detto: "Il sogno della mia vita. Ho realizzato il mio sogno, anche se ho ancora qualche trofeo da vincere. Essere il capitano di uno dei migliori club del mondo, essendo cresciuto in una famiglia del Milan, è qualcosa di troppo grande".