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News Sampdoria – Audero: ”Ecco come si battono i campioni d’Italia”

Emil Audero è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport per presentare il match contro i nerazzurri, ma non solo

News Sampdoria – Audero: ”Ecco come si battono i campioni d’Italia”

Audero

Il campionato della Sampdoria non è iniziato nel migliore dei modi: un punto in due partite e zero gol segnati. Tuttavia, i doriani hanno affrontato due ottime squadre come rossoneri e Sassuolo. Anche nella prossima giornata, i liguri se la dovranno vedere con un team fortissimo: i campioni d’Italia. Il calcio d’inizio è fissato per domenica alle ore 12:30. In vista di questo match, Emil Audero è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni.

Gara tosta

Audero ha detto la sua sui nerazzurri e sul tipo di gara che dovrà fare la Samp. ”Loro sono sempre molto competitivi, anche senza Hakimi e Lukaku. E’ arrivato Calhanoglu e non solo: Simone Inzaghi è molto bravo, i suoi biancocelesti avevano dimostrato di poter essere a tratti devastanti. E poi hanno ereditato la mentalità di Antonio Conte: secondo me andranno alla ricerca dello Scudetto anche quest’anno. Sarà una gara tosta, dovremo essere cinici, lucidi, concedendo il meno possibile ai campioni d’ Italia, magari giocando una gara un po’ sporca. E poi domenica all’ora di pranzo farà caldo.”

Obiettivi

Il portiere ha apiegato quali sono gli obiettivi stagionali della Doria: ”Nono posto della scorsa stagione come obiettivo? Bisogna sempre puntare a migliorarsi. Il nostro ultimo campionato è stato importante: non mi piace pormi obiettivi predefiniti, ma questa Samp può dire la sua su qualunque campo puntando ad arrivare nella parte sinistra della classifica. Sa cosa penso io? Che i migliori acquisti siano le non cessioni”.

Su Buffon

Infine, Audero ha parlato di Buffon, suo idolo fin da bambino. ‘Decisione che rispetto, anche se riconosco che non sia normale a quell’età. Ha ancora tanta voglia addosso, guardandolo in campo. E allora perché mai dovrebbe smettere? La qualità dei nostri numeri uno non si discute, lo dimostra la storia dei portieri nel giro azzurro”.