Serie B – Respinto il ricorso del Chievo Verona al TAR

Il Chievo Verona dopo essere arrivato ottavo nello scorso campionato di Serie B è stato condannato ad una retrocessione d’ufficio. Questa decisione è dovuta a problemi finanziari della società veronese la quale non ha in regola la rateizzazione dei debiti con il fisco. La dirigenza del club avrebbe provato a riallacciare l’accordo con il Fisco a tempo ormai scaduto. I veneti avrebbero un disavanzo di circa 20 milioni di euro. Il Presidente Luca Campedelli ha effettuato il ricorso al TAR del Lazio il quale è stato respinto.

A giovare di questa decisione è il Cosenza, retrocesso sul campo nella scorsa stagione, ma che ora è stato riammesso al campionato cadetto. Queste la nota ufficiale del club calabrese: “Con decreto n.04163/2021 il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio rigetta il ricorso proposto dal ChievoVerona. Per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia della decisione del Collegio di Garanzia dello Sport. Il tribunale amministrativo, presieduto dal magistrato Francesco Arzillo, ha respinto l’istanza cautelare monocratica”. Il Chievo ha un’ultima chance può presentarsi al Collegio di Garanzia del Coni, per il terzo ed ultimo grado della giustizia sportiva. Questo problema non riguarda solamente la società veronese, infatti in Serie C sono state escluse anche la Casertana, il Novara, il Carpi, la Sambenedettese e la Paganese.

La fine della favola?

Il Chievo Verona ha rappresentato la favola dei primi anni 2000 per il calcio italiano. La squadra di quartiere è arrivata in Serie A nella stagione 2000/2001, quando sotto la guida di Gigi Del Neri arrivò al quinto posto conquistando una qualificazione in Coppa Uefa. Nella stagione 2005/2006, complici le penalizzazioni dovute a Calciopoli la squadra arrivò a giocarsi i preliminari di Champions League. Dopo quasi 20 anni trascorsi tra Serie A e B, il Chievo sembrerebbe vicino al fallimento e ad una possibile ripartenza dal campionato di Serie D.