Intervistato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, Steven Zhang ha parlato dell'imminente finale di Champions League. Il presidente dell'Inter ha espresso le sue sensazioni e i suoi pensieri in attesa del match contro il Manchester City. La squadra di Pep Guardiola è considerata nettamente favorita dai bookmakers, ma il numero 1 nerazzurro rimane comunque ottimista. Ecco cosa ha detto: "Rispetto profondamente il City, una squadra magnifica, ma noi abbiamo la qualità per affrontarli. In questi anni, più è stata alta l’asticella del nostro avversario e meglio ci siamo comportati. L’Inter rende con le squadre forti, è contro quelle meno competitive che ogni tanto abbiamo perso punti".


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Serie A, Zhang: “Rispetto per il City ma l’Inter ha la qualità per batterli”
Zhang sulla finale
—Sul raggiungimento della finale di Coppa dei Campioni, Zhang ha parlato così: "Ad essere onesto, lo avevo solo sognato. E pensavo, guardando il momento del calcio e le differenze tra alcune Leghe, che sarebbe stato difficile arrivare a un traguardo del genere. Nonostante le risorse ingenti che Suning ha investito nell’Inter. A volte spendendo anche più di certe squadre inglesi. A causa dei diversi introiti dai diritti tv esiste ancora un gap enorme tra Premier e Serie A. Però il grande fascino dello sport e del calcio è che non sempre il denaro è tutto e alla differenza di risorse a volte si può sopperire con le idee, la competenza e la passione. Noi ci auguriamo ovviamente che domani sia una di quelle volte".
Sull'allenatore dell'Inter
—Inoltre, il presidente nerazzurro ha espresso la sua opinione sull'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi: "Lui ha grandissime capacità di gestione e infonde una incredibile tranquillità. Quando lo vedo prima delle gare, sono più teso io di lui. Inzaghi è stato un dono per me. Ed è l’uomo della finale di Champions. Spesso si chiede chi sia l’allenatore migliore o il più geniale. Io credo siano domande sbagliate. Ogni club ha una storia differente. Il lavoro di un tecnico dipende dalla fase che la società sta vivendo, dai giocatori a disposizione, da molte cose. Il calcio non è una scienza esatta".
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