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Serie A – Galliani: “La storia di Pessina mi commuove, felice di averlo qui”

Redazione NC

Adriano Galliani, dirigente del Monza, ha analizzato il calciomercato del club brianzolo, parlando anche di Matteo Pessina.

Adriano Galliani, dirigente del Monza, ha rilasciato delle dichiarazioni a SportWeek, toccando diversi temi. Ecco le sue parole: "Sono felice che abbia accettato di venire con noi Matteo Pessina. E’ un monzese come me. Conosco il papà e ho conosciuto suo nonno…Lui è cresciuto nella Dominante, la stessa squadra nella quale avevo provato a giocare anch’io. Ero una punta, ero anche un buon attaccante, ma ero un lazzarone e non inseguivo nessuno….Nel 2015 l’avevo portato al Milan pagando quei 30 mila euro che consentirono ai curatori fallimentari del Monza di pagare gli stipendi dei dipendenti. Poi Matteo è cresciuto fino a vestire la maglia azzurra e ora torna da noi, come capitano del Monza in Serie A! La sua storia mi commuove e sono sicuro che darà energia alla squadra".

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Ancora sul Monza, possibile sorpresa del prossimo campionato:"Mai mettere freno alle ambizioni, ma dobbiamo fare un passo alla volta. Ora l’obiettivo sarebbe fare un buon campionato e puntare nei prossimi anni a guadagnare un posto in Europa. Giocare per una Coppa".

Sui campioni conosciuti in carriera: "Per il Monza sicuramente Daniele Massaro, che avevo preso nel 1975, dall’Oratorio Regina Pacis. È stato anche il nostro primo acquisto al Milan di Berlusconi. Stava andando alla Juventus, mi sono fiondato a Firenze. L’ho stoppato e Daniele, che mi considera come un secondo padre, ha capito che era troppo importante per noi. Per il Milan direi Leonardo, un fuoriclasse come giocatore e come uomo. Quando sono stato a lungo ricoverato al San Raffaele per il Covid, e me la sono vista brutta…, chiamava a casa tutti i giorni per sapere come stavo. Per l’Olimpia: Dan Peterson. Tra noi c’è stima e tanta amicizia. Nel 1987, prima di fare la proposta ad Arrigo Sacchi, avevamo chiesto a Peterson di prendere il posto di Liedholm sulla panchina del Milan… Berlusconi pensava all’allenatore come un motivatore ed eravamo convinti che Dan avrebbe fatto benissimo anche nel calcio".